DIAGNOSI E CURA

Pronto soccorso

Il Pronto Soccorso si propone di garantire interventi tempestivi adeguati ai pazienti giunti in ospedale autonomamente con mezzo proprio, portati dai mezzi di soccorso, inviati dal medico curante, dallo specialista ambulatoriale, dal Servizio di Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica) o accompagnati dalla Forze dell'Ordine, per problematiche di emergenza-urgenza.
È attivo 7 giorni su 7, h 24.
È bene utilizzare il Pronto Soccorso per problemi acuti urgenti e non risolvibili dal Medico di Medicina Generale, dal Pediatra di Libera Scelta o dai Medici della Continuità Assistenziale (ex guardia medica).

Il paziente che giunge al Pronto Soccorso viene accolto all’ingresso dall’infermiere di triage in un locale appositamente dedicato e attrezzato. L’infermiere di triage identifica il paziente per mezzo della tessera sanitaria o del documento d’identità.
Se al momento dell’accesso il paziente non ha con sé alcun documento, ma è capace di fornire le proprie generalità, viene accettato con i dati riferiti.
Se al momento dell’accesso non è effettuabile la corretta identificazione del paziente, si utilizza la modalità di “accesso d’urgenza” che prevede l’assegnazione di un identificativo numerico, con la possibilità di inserire in un secondo momento i dati anagrafici corretti.
In caso di barriere linguistiche sono utilizzabili una linea telefonica multilingue, un elenco di personale dipendente disponibile ed effettuare mediazione linguistica e un vocabolario multilingue. 
Se dovesse giungere in Pronto Soccorso un minore da solo o accompagnato da adulti non parenti, l’infermiere di triage chiede di poter rintracciare telefonicamente i genitori o un suo tutore facente funzioni.
Se insorgono dubbi (allontanamento da casa, maltrattamento, genitori non informati), l’infermiere chiama le Forze Dell’Ordine.
Si considera di età pediatrica il paziente di età inferiore ai 15 anni.

La valutazione del paziente in triage conduce alla definizione di un “codice colore di priorità”, codificando l’urgenza in 5 codici numerici di priorità, con valori da 1 a 5, ove 1 indica il massimo livello di gravità. A tale codice numerico viene associato anche un codice colore.
Al termine della valutazione iniziale l’infermiere di triage applica al polso del paziente il braccialetto con bar-code identificativo (di colore bianco per pazienti senza allergie note, viola per pazienti allergici) e comunica al paziente il codice colore e la sala visita attribuiti, sia verbalmente sia mediante consegna di apposito foglio illustrativo in cui sono indicati il significato dei codici colore.
Presso le sale di attesa dei Pronto Soccorso è presente un infermiere che garantisce il collegamento con le aree di cura, orientando e agevolando la relazione e la comunicazione con pazienti e familiari.

Il servizio è attivo dal lunedì alla domenica dalle 8.00 alle 20.00, festivi compresi. 
La visita medica si svolge nelle sale dedicate e l’ordine di chiamata deve rispettare innanzitutto i codici colore e gli indicatori di fragilità attribuiti dall’infermiere di triage, secondariamente l’ordine cronologico di arrivo. Il medico di riferimento effettua la visita, richiede gli accertamenti che ritiene indicati (esami strumentali o di laboratorio e consulenze specifiche) e prescrive in forma scritta eventuali terapie. Il medico in collaborazione con il personale infermieristico, informa il paziente delle sue condizioni cliniche, le modalità di esecuzione degli esami e delle terapie, i benefici, i rischi relativi, gli effetti collaterali, le possibili complicanze e le eventuali alternative. Al termine della visita il paziente non immediatamente dimissibile viene mantenuto in osservazione in sala astanteria o in altri ambiti a seconda delle condizioni cliniche e logistiche.
Non è un ricovero vero e proprio, è una degenza limitata presso il pronto Soccorso per un periodo che non supera le 36 ore. E’ un’area riservata all’assistenza dei pazienti che, dopo essere stati valutati nelle sale visita, non possono essere dimessi rapidamente in quanto le loro condizioni richiedono un periodo di osservazione clinica prolungata, indagini strumentali e trattamenti farmacologici ripetuti per un inquadramento diagnostico-terapeutico corretto. L’O.B.I., per i pazienti adulti, è un’area a media intensità di cura e comprende 4 posti letto, servizi igienici ed è attrezzata con tutta la strumentazione necessaria per il monitoraggio clinico del paziente. Particolare attenzione viene costantemente posta alla valutazione del rischio cadute per ogni utente, con puntuale applicazione di accorgimenti atti alla riduzione del rischio nei pazienti più fragili (sorveglianza diretta, accompagnamento negli spostamenti, presenza di familiare quando necessario, utilizzo di spondine e freni alle barelle, videosorveglianza).

Allegati

Al termine dell’iter diagnostico il medico di Pronto Soccorso cui è affidato il paziente per competenza, sarà in grado di decidere se dimettere il paziente; ricoverarlo per la prosecuzione delle cure; trasferirlo nel presidio ospedaliero più idoneo alla sua patologia. Nella fase di chiusura il medico deve precisare sul verbale le condizioni del paziente al momento della dimissione o del ricovero e definisce anche il codice colore alla dimissione in base ai criteri stabiliti dalla regione Lombardia (DGR N. IX/3379 seduta del 09/05/2012). In caso di codice bianco alla dimissione viene consegnato al paziente un foglio esplicativo contenente le modalità di pagamento del ticket dovuto. Inoltre, tutti i pazienti, con qualsiasi classificazione di triage di accesso che autonomamente lasciano il Pronto Soccorso prima della chiusura del verbale, sono ugualmente classificati come codici bianco alla dimissione.
I pazienti comunitari che giungono in Pronto Soccorso seguono le modalità di accesso sopra descritte purché provvisti di tessera europea TEAM (tessera sanitaria).
I pazienti extra comunitari (non iscritti al SSN) sono tenuti al pagamento dell’intero importo delle prestazioni ricevute secondo il tariffario regionale.
Nel caso di irregolarità con le norme sul permesso di soggiorno, viene assegnato un codice STP (stranieri temporaneamente presenti) con il quale accedono alle prestazioni urgenti, programmate o continuative.
E’ un percorso per una tempestiva e adeguata presa in carico delle donne vittime di violenza, sia italiane che straniere, anche minori di 18 anni, dal Triage dei Pronto Soccorso dell’ASST Nord Milano, fino all’accompagnamento/orientamento, se consenzienti, ai servizi del territorio al fine di elaborare con le stesse un progetto personalizzato di ascolto, sostegno e tutela per la fuoriuscita dall’esperienza di violenza. Il programma coinvolge anche i figli minori testimoni o vittime di violenza, tenuto conto delle normative e delle vigenti procedure di presa in carico dei soggetti minorenni. Gli operatori sanitari propongono alla donna l’attivazione del Centro Antiviolenza VE.NU.S – Verso Nuove Strade e, in caso di assenso, l’equipe antiviolenza si attiva per la presa in carico ed eventuali trasferimenti e/o ricollocazioni anche abitative.

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