La colonscopia virtuale è una metodica radiologica non invasiva recentemente introdotta nella pratica clinica per lo studio del grosso intestino; si tratta di una procedura simil endoscopica condotta al computer utilizzando immagini di tomografia computerizzata (TAC).
Il suo obiettivo fondamentale è identificare con modalità poco invasiva, la patologia organica del colon (polipi e tumori, stenosi infiammatorie), e di valutarne la forma, le dimensioni e il decorso.
Il target di interesse diagnostico sono i polipi di dimensioni uguali o superiori a 6 mm, con elevato rischio di degenerazione (stimato a 10 anni di circa 1% per polipi di dimensioni uguali o inferiori a 5mm che verranno definiti “polipi diminutivi) nella cui identificazione l’accuratezza è paragonabile a quella della coloscopia ottica.
La sua indicazione principale e assoluta è rappresentata dal completamento dello studio del colon in tutte quelle situazioni in cui l’esame endoscopico tradizionale sia risultato incompleto (stenosi neoplastiche/infiammatorie invalicabili, aderenze, anomalie anatomiche), nei casi di completa intolleranza del paziente o in presenza di controindicazioni (età avanzata e patologie concomitanti).
Esistono controindicazioni alla metodica quali la presenza di diverticolite o colite in fase acuta (dopo un episodio acuto è necessario attendere 6 settimane prima di eseguire l’indagine), di malattie infiammatorie croniche intestinali e recenti interventi chirurgici addominali; è sconsigliata nella sorveglianza di sindromi ereditarie e nei pazienti giovani per l’utilizzo di radiazioni ionizzanti.