Trattamento percutaneo delle arteriopatie aorto-iliaco-femorali e/o dei vasi di gamba
La malattia arteriosa periferica (PAD) è una situazione caratterizzata dal progressivo restringimento delle arterie degli arti, fino, nei casi più gravi, alla loro completa ostruzione. Ne sono maggiormente interessati il distretto aorto-iliaco, femoro-popliteo ed i vasi della gamba (arteria tibiale anteriore, peroniera e tibiale posteriore).
Ne è colpito circa il 20% della popolazione generale dai 65 ai 74 anni ed è più frequentemente interessato il sesso maschile.
La causa più frequente è rappresentata dall’aterosclerosi.
ll sintomo più comune associato alla malattia aterosclerotica periferica cronica degli arti inferiori è la claudicatio intermittente (CI), un dolore crampiforme durante la deambulazione causato da un inadeguato apporto di sangue alla muscolatura dell'arto inferiore, che può interessare sedi diverse (gluteo, coscia, polpaccio) a seconda dell’arteria ostruita.
L’ische ia critica de li arti inferiori (CLI) rappresenta la fase finale della PAD, con la tipica manifestazione clinica del dolore cronico presente a riposo, con la perdita di tessuto dell'arto ischemico (ulcere o gangrena tipicamente a carico del piede e della dita), o con la presenza di entrambe le manifestazioni cliniche.
Nei pazienti affetti da diabete, il rischio di malattia arteriosa periferica è da 3 a 4 volte superiore rispetto ai pazienti senza diabete, e la percentuale di amputazione 5‐10 volte maggiore; per questo motivo si tende ad avere un atteggiamento terapeutico più aggressivo in questa tipologia di pazienti. La tipica arteriopatia diabetica interessa i vasi sotto il ginocchio (Bt) ed è caratterizzata da lesioni lunghe e multifocali che coinvolgono tutti e tre i vasi di gamba (arteria tibiale anteriore, peroniera e tibiale posteriore).
La diagnosi si basa sulla clinica (difficoltà a deambulare par la comparsa di dolore tipicamente crampiforme a carico di uno o entrambi gli arti inferiori durante la marcia) e mediante indagini diagnostiche quali l’ecocolordoppler, l’ossimetria transcutanea, l’angioTC e l’angiografia.